L'altra metà del palindromo
Eccoci qua a parlare de: “L’altra metà del palindromo”. Si ho scritto un romanzo ed è in uscita tra qualche giorno.
Va detto che non sapevo sarebbe diventato un libro mentre lasciavo liberamente immagini e sentimenti trasformarsi in parole. Un testo del tutto inaspettato, sempre accompagnato dall’inseparabile sottofondo musicale, gli #U2 e soprattutto le atmosfere d’ispirazione caratteristiche di #LudovicoEinaudi.
Mescolare storie di vita e scienza è stato un processo quasi naturale, un percorso senza timori nell’arte di scrivere alla quale mi sono avvicinato con la necessaria riverenza, un viaggio intenso dove alcuni tratti personali si riflettono nei personaggi della storia narrata.
Una coppia di amici, distanti nel tempo ma connessi attraverso il viaggio nelle loro esistenze, fino ad arrivare al punto dove inizio e fine si incontrano. Partire per ritrovarsi, questo è il senso profondo di questa narrazione che solo alla fine si è rivelata simmetrica nello spazio e nel tempo, dove la scienza diventa la chiave per aprire la porta del cuore dei protagonisti verso il loro futuro.
In un passaggio della sua prefazione l’amica Paola Catapano, giornalista, divulgatrice scientifica e Content manager del gruppo comunicazione al CERN, cerca di sottolineare il significato del titolo:
“…Ma palindromo è anche tutto il racconto, nel senso etimologico dell’aggettivo, che in greco antico vuol dire «che corre all’indietro».
Tempo e simmetrie non sono gli unici riferimenti alla scienza di questo libro, in cui la scienza si intreccia in modo quasi subliminale al racconto dell’anima di un uomo che ha perso, con rassegnazione, l’affetto più prezioso.
Ed ecco che dal sottofondo di questo dolore persistente emergono vere e proprie gemme di poetica divulgazione.”
Il mare è il luogo dove questa vicenda nasce e si svolge, una distesa blu che diventa il luogo migliore dove perdersi per poi ritrovarsi.
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